Le cisti di Tarlov sono delle raccolte di liquido contenente in vescicole aracnoidali e possono considerarsi un’alterazione della struttura aracnoidea intradurale. Nel 99% dei casi sono da ritenersi completamente innocue e di scarsa rilevanza clinica, perché di piccole dimensioni, asintomatiche, non necessitano di alcun trattamento, né sono tali da dover destare preoccupazione nel paziente. In rarissimi casi, tuttavia, possono diventare di grosse dimensioni, creare sofferenza dei nervi sacrale, superare lo spazio osseo in cui sono contenute, fino a raggiungere la cavità pelvica o addominale. In questi casi le cisti di Tarlov possono diventare sintomatiche causando alterazione del controllo della minzione, disturbi dell’erezione o dolore pelvico. La diagnosi viene riscontrata occasionalmente durante esami di approfondimento specialmente con una risonanza magnetica lombosacrale. Se normalmente possono essere tenute sotto controllo (anche se non esistono trattamenti conservativi né farmacologici), in questi casi particolari le cisti di Tarlov possono essere operate, purchè sia chiara ed evidente la connessione con i sintomi. Lo dimostra il caso di una paziente del nostro Centro di Neurochirurgia di Piacenza.
Rimozione cisti di Tarlov sacrale a grappolo
Diagnosi e trattamento
La paziente che si è rivolta al nostro centro presentava una cisti di Tarlov sacrale a grappolo di diversi centimetri che aveva dato origine ad una sindrome da incontinenza urinaria, accompagnata da disestesie al perineo, alterazioni della sensibilità e dolori irradiati alle natiche. Tutto ciò poteva essere riferito alla compressione dei nervi sacrali esercitata da questa cisti. Data la forte sintomatologia manifestata, la paziente ha deciso di sottoporsi al trattamento chirurgico suggerito dal Dottor Sacchelli per la rimozione della cisti di Tarlov ed esclusione del grappolo di vescicole aracnoidali dal resto del sacro durale e, quindi, dalle radici sacrali.
Sebbene solitamente le cisti di Tarlov siano completamente asintomatiche e non richiedano trattamenti chirurgici, in casi particolarmente delicati come questo, possono richiedere un trattamento chirurgico. Pertanto è importante che l’intervento su questa patologia venga eseguito da un esperto, che tenga in giusta considerazione la delicatezza dell’intervento stesso e tutti i rischi connessi alle ricostruzioni dei piani durali e a possibili fistole liquorali.
L’intervento si è rivelato completamente risolutivo per la paziente che non ha più riscontrato i sintomi dovuti alla compressione esercitata dalla cisti di Tarlov.
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